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Cassazione Penale – SS. UU. – Sentenza n. 5838 del 6 febbraio 2014 – Idoneità delle dichiarazioni rese in sede di presentazione spontanea all’autorità giudiziaria ad interrompere la prescrizione, al pari dell’interrogatorio

Le Sezioni Unite Penali della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5838 depositata il 6 febbraio 2014 (ud. 28 novembre 2013), hanno affermato che le dichiarazioni spontanee rese all’autorità giudiziaria in fase di indagini preliminari, ex art. 374 c.p.p., possono produrre potenzialmente i medesimi effetti dell’interrogatorio.

Tuttavia, come ha precisato la Corte, perché tali dichiarazioni, rese in sede di presentazione spontanea all’autorità giudiziaria, producano al pari dell’interrogatorio l’effetto interruttivo sul corso della prescrizione di cui all’art. 160 c. p. è necessario che ricorrano due condizioni.

È infatti necessario, proprio come per l’interrogatorio, che l’indagato renda tali dichiarazioni spontanee esclusivamente di fronte all’autorità giudiziaria e non, quindi, di fronte alla polizia giudiziaria, e che i fatti addebitati siano contestati in maniera chiara e precisa.

In particolare, gli Ermellini sottolineano che tutti gli atti interruttivi della prescrizione, individuati dall’art. 160 c.p., si caratterizzano proprio “per essere esplicazione, da parte dei preposti organi statuali, della volontà di esercitare il diritto punitivo in relazione ad un fatto-reato ben individuato e rivolto alla conoscenza dell’incolpato”, elemento quindi che deve inevitabilmente essere rinvenuto anche nelle dichiarazioni ex art. 374 c.p.p. per la produzione dei medesimi effetti giuridici dell’interrogatorio.